
Una storia antica quasi quanto quella dell’agricoltura, quella che ripercorre la Sicilia per quanto riguarda la produzione del grano.
Considerata in epoca romana, il granaio d’Europa per via delle sue ingenti forniture di grano in esportazione, questo elemento di sostentamento ha avuto un ruolo fondamentale nella storia dell’Isola, tanto da costituirne uno dei principali elementi identitari. Lo si può evincere dalla forte presenza in tutto il territorio regionale, specie nell’area ennese e nei vari villaggi di antica fondazione, di mulini per la lavorazione del frumento, elemento fondamentale di sostentamento per il popolo siciliano.
Il celebre Mito di Cerere, per citare un esempio è ambientato nel cuore dell’isola, a Enna, che ancora oggi svolge un ruolo rilevante nella coltura del grano. Dall’epoca greco-romana fino al propagarsi dell’età medievale, la Sicilia era attraversata dalla via del grano, un percorso che collegava la Sicilia da Nord a Sud e che permetteva gli scambi economici e commerciali tra i due poli dell’Isola e non solo, in particolar modo il trasporto del frumento.
La via, un tempo, collegava la via consolare Valeria alla città di Enna, dalla costa tirrenica al centro dell’isola, per proseguire oltre fino al porto di Licata.
Il punto in cui si vuole realizzare il murales, faceva parte del percorso delineato da questo grande asse di collegamento e aveva la funzione di sosta e ristoro per i viandanti che si accingevano ad affrontare il lungo cammino.
Lo scopo, già dettato dalla conformazione di questa antica via era quello di permettere il trasporto del grano dai campi dell’ennese fino ai porti di Tusa e Licata per permetterne l’esportazione via mare. Curiosità: di qui partirà il frumento siciliano che salverà l’Egitto da una terribile carèstia, durante il regno dei tolomei.
La posizione dominante ed il vicino porto favorirono lo sviluppo di Halaesa che divenne una delle città più floride della Sicilia. Il periodo d’oro si ebbe sotto il dominio romano con il commercio del grano proveniente dal centro Sicilia che attraverso la via frumentaria veniva spedito a Roma. Cicerone narra che dal porto di Halasea “veniva caricato tanto grano quanto ne veniva imbarcato a Catania e Licata”.